Acido Tranexamico nei pazienti sottoposti a chirurgia coronarica


L'Acido Tranexamico ( Tranex ) riduce il rischio di sanguinamento nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca, ma non è chiaro se ciò comporti risultati migliori.
Inoltre, ci sono preoccupazioni che l'Acido Tranexamico possa avere effetti protrombotici e proconvulsivi.

In uno studio pazienti che erano stati sottoposti a intervento chirurgico coronarico e avevano il rischio di complicazioni perioperatorie sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] oppure placebo e Acido Tranexamico oppure placebo.

Sono stati riportati i risultati del confronto con Acido Tranexamico.

L'esito primario era un composito di morte e complicazioni trombotiche ( infarto miocardico non-fatale, ictus, embolia polmonare, insufficienza renale o infarto intestinale ) entro 30 giorni dall'intervento.

Dei 4.662 pazienti iscritti, 4.631 sono stati sottoposti a chirurgia e avevano dati disponibili riguardo agli esiti; 2.311 sono stati assegnati al gruppo Acido Tranexamico e 2.320 al gruppo placebo.

Un evento di esito primario si è verificato in 386 pazienti ( 16.7% ) nel gruppo Acido Tranexamico e in 420 pazienti ( 18.1% ) nel gruppo placebo ( rischio relativo, RR=0.92, P=0,22 ).

Il numero totale di unità di sangue che sono state trasfuse durante l'ospedalizzazione è stato 4.331 nel gruppo Acido Tranexamico e 7.994 nel gruppo placebo ( P minore di 0.001 ).

Emorragia maggiore o tamponamento cardiaco che hanno portato a un nuovo intervento operatorio si sono verificati nell'1.4% dei pazienti nel gruppo Acido Tranexamico e nel 2.8% dei pazienti nel gruppo placebo ( P=0.001 ) e convulsioni si sono verificate rispettivamente nello 0.7% e 0.1% ( P=0.002 da test esatto di Fisher ).

Tra i pazienti sottoposti a chirurgia coronarica, l'Acido Tranexamico è risultato associato a un minore rischio di sanguinamento rispetto al placebo, senza un maggiore rischio di morte o complicazioni trombotiche entro 30 giorni dalla chirurgia.
L'Acido Tranexamico era associato a un più elevato rischio di crisi convulsive post-operatorie. ( Xagena2017 )

Myles PS et al, N Engl J Med 2017; 376: 136-148


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